Trasformare impianto elettrico in domotico

La trasformazione di un impianto elettrico in domotico è un’operazione possibile, purché venga effettuata da un tecnico specializzato, che conosca a fondo le varie componenti in gioco e sappia come procedere per portare a termine le prassi distinte.

Le operazioni di trasformazione serviranno per dar vita ad un impianto, quello domotico, caratterizzato dalla possibilità di controllare una serie di apparecchi in modalità remota.

Prima di comprendere come trasformare l’impianto, esaminiamo le differenze esistenti tra quello domotico e un impianto tradizionale.

Differenza tra impianto domotico e tradizionale

Un impianto domotico si distingue da quello tradizionale per diversi aspetti essenziali.

In primo luogo, un impianto tradizionale possiede comando ed attuazione localizzati nel medesimo interruttore per l’accensione/spegnimento di una componente. Di contro, la versione domotica presenta un’operatività decisamente differente: le varie componenti dell’impianto, infatti, possono essere attivate in modi diversi, a partire dagli input vocali da emettere in alcuni punti della propria abitazione.

In secondo luogo, una differenza significativa è data dalla possibilità, garantita da un impianto domotico, di poter contare sui vantaggi e sull’autonomia delle componenti dell’impianto stesso: la domotica, infatti, permette di operare autonomamente delle variazioni nelle funzionalità degli elementi costituenti l’impianto, una peculiarità che, di fatto, non è contemplata in una versione tradizionale.

Nella struttura classica, l’essere umano è tenuto ad eseguire un’azione per attivare l’impianto o una specifica componente dello stesso. L’operazione, però, viene meno nella versione domotica, dove i vari elementi in gioco potranno essere gestiti con una magggiore autonomia.

Trasformare impianto elettrico in domotico

In precedenza si è detto dell’importanza assoluta di lasciare che le operazioni di trasformazione vengano svolte da un tecnico specializzato. Ciò si rende essenziale per garantire la massima sicurezza possibile al futuro impianto da utilizzare, evitando che un’installazione errata possa causare problematiche durante l’uso dello stesso.

Il tecnico si occuperà in prima istanza dell’analisi dell’intervento da effettuare. In una fase successiva, invece, potrà iniziare a predisporre le operazioni che gli permetteranno di eseguire la trasformazione.

Nel dettaglio, i lavori inizieranno con la sfilatura e la sostituzione dei vari cavi. Questi andranno rimossi dalla loro sede principale, per poi essere sostituiti con il cosiddetto “cavo bus”.

Il cavo bus consentirà al tecnico di collegare i vari elementi dell’impianto alla centralina, in modo tale da creare la connessione tra le singole parti della struttura. Si passa poi alla realizzazione delle tracce, una prassi che andrà portata a termine ne caso in cui la sostituzione dei cavi non risulti sufficiente.

Le nuove tracce dovranno essere predisposte per permettere il passaggio dei diversi cavi bus, il che comporterà anche l’esecuzione di lavori sulla muratura.

Si entra quindi nella fase relativa all’installazione degli elementi smart. In questo frangente sarà necessario montare le componenti dell’impianto e collegarle alla centralina in uso, nonché all’applicazione dalla quale l’utente potrà “comandare” l’impianto stesso.

Infine, il tecnico si occuperà della certificazione dell’impianto. Il professionista rilascerà il documento attestante la piena conformità della struttura ai requisiti previsti dalla legge.

Cosa cambia con l’impianto domotico?

All’apparenza, un impianto domotico sembrerebbe del tutto simile – perlomeno sul piano strutturale – a un impianto tradizionale. Si tenga presente che in una struttura domotica rimarranno comunque ugualmente installati i vari interruttori di servizio dell’impianto, da utilizzare in caso di problemi relativi alla rete wireless.

Ciò che cambia realmente, però, è l’intera gestione dell’impianto stesso. L’utente può creare scenari integrati personalizzati, verificare l’entità dei consumi in tempo reale, controllare l’impianto da remoto e, all’occorrenza, fare uso dei comandi vocali per amministrare una o più componenti della struttura.

È chiaro, dunque, come la trasformazione di un impianto tradizionale, da rendere domotico mediante un intervento specializzato, porti con sé una vasta gamma di vantaggi da non trascurare.

Impianto elettrico domotico o tradizionale?

Domanda da un milione di dollari: meglio un impianto tradizionale o uno domotico?

Si è detto di come l’installazione di un impianto domotico garantisca tutta una serie di benefici legati all’analisi dei consumi, all’utilizzo più comfortevole delle componenti dell’impianto e alla comodità intrinseca dovuta alle eccezionali modalità gestionali degli elementi in gioco. Tuttavia, non è stato fatto alcun riferimento ai costi generali di uno e dell’altro impianto.

In linea generale, un impianto domotico ha un costo leggermente superiore (del 10 o 20%) rispetto a quello di un impianto tradizionale. Ciò potrebbe far propendere un inquilino a rinunciare all’installazione delle componenti domotiche, a causa della spesa maggiore da sostenere per la trasformazione dell’impianto.

Al tempo stesso, l’impianto domotico garantisce una serie di benefici evidenti sul piano della fruizione della propria abitazione, un qualcosa che una versione tradizionale non è in grado di fare.

Più in generale, l’impianto domotico permette anche di gestire più impianti in maniera contemporanea, da quello relativo alla climatizzazione sino a quello del gas.

 

IMMAGINE DI Dan LeFebvre da Unsplash

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