I fari con pannello solare fotovoltaico sono sempre più utilizzati in terrazzi, giardini e plessi condominiali. Permettono di assorbire energia dal sole che trasformano in luce durante la notte.
Costano poco, sono “green”, facili da installare e non necessitano soprattutto di cavi elettrici. Sono quindi ideali in quelle zone rurali o in parti di giardini in cui l’elettricità non arriva.
Com’è fatto un faro con pannello solare e a cosa serve
Ci sono di tante forme di faro con pannello solare: possono essere piccoli lampioncini o “mimetizzarsi” tra le piante di un giardino.
Nella parte superiore della lampada c’è una piccola cellula fotovoltaica, che è il cuore del faretto. La cellula deve essere esposta al sole o alla luce del giorno per creare una tensione elettrica che sarà “stoccata” nella batteria incorporata.
Quando arriva la sera, con l’abbassarsi della luminosità, un sensore segnalerà al faretto che è ora di accendere la lampadina led di cui è dotato. Ci sono faretti di diverse dimensioni e potenze. Più è grande la cella fotovoltaica e più elettricità sono in grado di produrre, di conseguenza piú potente sarà la potenza della lampadina usata o maggiore sarà la durata dell’ accensione. Non si utilizzano piú ovviamente le lampadine ad incandescenza, ma quelle piú “virtuose” a led, a cui bastano 5-6 watt per fornire luce in una stanza o, all’aperto, per una buona porzione di spazio.
La cosa importante per utilizzare correttamente un faretto con pannello solare è che la cella non deve essere ombreggiata. Il faretto non deve essere nascosto da rami o alberi altrimenti produrrà poca o nessuna energia e non si ricaricherà. L’ideale sarebbe inclinarlo leggermente verso il sole con esposizione a sud. Ad ogni modo i faretti fotovoltaici sono in grado in estate di illuminare dal tramonto fino all’alba.
I prezzi di un faro a led fotovoltaico varia a seconda della potenza del faretto, e in rete è possibile trovare una ampia offerta di prodotti di qualità.
Il vantaggio del solare: non solo grandi impianti ma anche piccoli fari fotovoltaici
In Italia, il sole fornisce annualmente su ogni metro quadrato una quantità di energia compresa tra 1000 kWh (nel nord del Paese) e 1500 kWh (al sud Italia) – purché questo metro quadrato non sia ombreggiato da montagne, alberi ed edifici. In media possiamo contare su 1100 kWh all’anno, ovvero l’equivalente di 100 litri di gasolio, o 100 m 3 di gas naturale, o 200 kg di pellet di legno. Ma è ancora necessario riuscire a catturare e valorizzare questa energia rinnovabile. Nel settore edile, ci sono principalmente quattro modi per trarne profitto:
- Passivamente, grazie ad un’architettura che facilita non solo la penetrazione diretta del sole attraverso le finestre in inverno (ma non in estate), ma anche l’accumulo del calore solare nella massa delle pareti e dei solai (vedi fonti di calore passivo).
- Con collettori solari termici . L’obiettivo è raccogliere il calore in un accumulatore d’acqua per produrre acqua calda sanitaria (tutto l’anno). Con una superficie del collettore più grande e un serbatoio di accumulo dell’acqua più grande, è anche possibile partecipare al riscaldamento durante la stagione fredda. Se il riscaldamento aggiuntivo è fornito da una pompa di calore “acqua di falda” accoppiata a sonde geotermiche, possiamo sfruttare anche la stagione estiva per convogliare il calore solare in profondità nel terreno, in modo da compensare il calore aspirato inverno – che consente di utilizzare sonde meno profonde e meno costose.