Frasi celebri, citazioni e aforismi sulla scuola
A me sembra che dal punto di vista metodologico la cosa peggiore per una scuola sia far leva soprattutto sulla paura, sulla costrizione e sull’autorità artificiosa. Tale impostazione distrugge i sentimenti sani, la sincerità e la fiducia in se stessi degli alunni, producendo soggetti passivi. È relativamente semplice mettere al riparo la scuola da questo che è il peggiore di tutti i mali. Basta dotare gli insegnanti del minor numero possibile di strumenti coercitivi, in modo che per essi l’unica fonte di rispetto da parte dell’alunno siano le loro qualità umane e intellettive.
(Albert Einstein)
Ancora la nostra generazione a scuola ha appreso più cose su Serse, Dario e Cambise, su re barbarici a noi del tutto indifferenti, che su Leonardo, Volta, Franklin, Montgolfier e Gutenberg. Eravamo tenuti a sapere a memoria ogni minima battaglia, ma nei testi non c’era una riga su chi aveva costruito le prime ferrovie o inventato la chimica moderna. Eravamo intenzionalmente tenuti all’oscuro circa gli apporti culturali dei popoli a noi vicini e sapevamo soltanto in quali battaglie e sotto quali generali li avevamo affrontati sul campo.
(Stefan Zweig)
C’è la scuola, la scuola come obbligo, come prigione mentale. Basterebbe questo. Come tollerare di mandarci degli esseri indifesi, di saperli chiusi là dentro, la loro mente confusa messa a friggere in quelle sudicie padelle… Perché sappiamo quanto vigliaccamente li corromperebbero quei libri, quelle bocche, quella scienza. E come sottrarli? Dappertutto è scuola, il carcere scolastico ti segue come un agguato in qualunque posto.
(Guido Ceronetti)
Ci sono cose che si apprendono solo a scuola, ma il moltiplicarsi delle cosiddette ‘educazioni’, ha dato vita a materie che sono gravate sulla scuola. Un po’ anche per scaricarsi la coscienza da parte delle altre istituzioni e dimostrare sensibilità verso un tema.
(Evandro Agazzi)
Escludete il latino ed il greco dalla vostra scuola e confinerete i vostri alunni entro angusti interessi limitati alla loro generazione ed a quella immediatamente precedente, tagliando fuori tanti secoli d’esperienza quasi che la razza umana fosse venuta al mondo nel 1500.
(Thomas Arnold)
I miei problemi sono iniziati con la prima educazione. Andavo in una scuola per insegnanti disagiati.
(Woody Allen)
Io sono stato sempre favorevole alla scuola pubblica. La scuola privata è un anacronistico privilegio.
(Giuseppe Berto)
Il mondo non è che una scuola di ricerca.
(Michel de Montaigne)
L’insegnante che insegue un ragazzo per tenerlo a scuola è l’eroe dei nostri tempi; indebolire la scuola pubblica vuol dire rubare il futuro ai più deboli.
(Pierluigi Bersani)
L’istruzione alimenta il dubbio e la curiosità: dev’essere di tutti, come vuole la Costituzione, in modo che dalla scuola escano cittadini, non sudditi. Una scuola autoritaria prepara a una società autoritaria.
(Daniele Luttazzi)
L’unico simbolo ammissibile in una scuola pubblica, o in un tribunale, è questa bellissima spirale del DNA umano, e quella è veramente internazionale, universale.
(Aldo Busi)
La discussione ha messo in luce un problema nuovo, che la scuola privata diventi una seconda scuola di stato. (Palmiro Togliatti)
La fonda tristezza degli anni di scuola.
(Renato Mucci)
La scuola aiuta i giovani se riesce a insegnare loro il senso critico.
(Evandro Agazzi)
La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l’individuo in condizione di fare a meno di essa. (Ernesto Codignola)
La scuola deve imporsi. La storia recente tuttavia dimostra che il termine “autorità” si confonde con autoritarismo.
Tentare di imporre con la forza la propria volontà, è male. Ma avere autorità è salutare.
(Bruno Bettelheim)
La scuola dovrebbe sempre tendere a sfornare giovani dalla personalità armonica, non degli specialisti. Il che, a mio avviso, vale in un certo senso anche per le scuole tecniche, i cui studenti si dedicheranno a una professione del tutto specifica. Bisognerebbe sempre dare la priorità allo sviluppo di una capacità generale di pensiero e di giudizio indipendente, non all’acquisizione di una competenza specialistica.
(Albert Einstein)