Frasi celebri, citazioni e aforismi sulla rivoluzione
Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini.
(Joseph de Maistre)
Non v’è rivoluzione senza furore popolare, non v’è furore di popolo scatenato senza disordine e vittime.
(Napoleone Bonaparte)
Non vogliamo una rivoluzione che invidi, ma una rivoluzione che ami: non vogliamo portar via a nessuno il suo piccolo star bene, vogliamo solo impedirgli che il suo piccolo star bene determini lo star male di molti.
(Primo Mazzolari)
Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione.
(Antonio Gramsci)
Ogni opinione rivoluzionaria attinge parte della sua forza alla segreta certezza che nulla può essere cambiato.
(George Orwell)
Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione.
(Woody Allen)
Prima di Hobbes, ossia prima dell’inizio dell’età moderna, le rivoluzioni si presentavano essenzialmente come restaurazioni di un ordine preesistente, che nel tempo si sarebbe andato corrompendo.
(Massimo Corsale)
Prima di pensare di rivoluzionare le masse, bisogna essere sicuri di aver rivoluzionato noi stessi.
(Bruno Misefari)
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione, oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
(Giorgio Gaber)
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Quando le classi dominanti non possono più governare alla vecchia maniera, e le classi dominate non vogliono più vivere allo stesso modo, allora nasce la situazione rivoluzionaria.
(György Lukács)
Quante volte mi è capitato di sentire che nelle fasi di trasformazione sociale la violenza non soltanto è legittima, ma necessaria! È un fatto che durante le rivoluzioni sia quasi impossibile evitare spargimenti di sangue, ma ritenere la violenza un metodo universale di soluzione dei problemi, farvi ricorso in nome del conseguimento di «nobili» scopi, praticando una volta di più lo sterminio di un popolo, è disumano.
(Michail Gorbačëv)
Rivoluzione? Rivoluzione? Per favore, non parlarmi tu di rivoluzione. Io so benissimo cosa sono e come cominciano: c’e qualcuno che sa leggere i libri che va da quelli che non sanno leggere i libri, che poi sono i poveracci, e gli dice: “Oh, oh, è venuto il momento di cambiare tutto” Io so quello che dico, ci son cresciuto in mezzo, alle rivoluzioni. Quelli che leggono i libri vanno da quelli che non leggono i libri, i poveracci, e gli dicono: “Qui ci vuole un cambiamento!” e la povera gente fa il cambiamento. E poi i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo, e parlano, parlano, e mangiano. Parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione! Quindi per favore, non parlarmi più di rivoluzione… E porca troia, lo sai che succede dopo? Niente… tutto torna come prima!
(Giù la testa)
Se l’esattore delle tasse, o qualunque altro pubblico ufficiale, mi chiede, come qualcuno ha fatto, «ma cosa devo fare?», la mia risposta è: «Se vuoi veramente fare qualcosa, dai le dimissioni». Quando il cittadino si rifiuta di obbedire, e l’ufficiale dà le dimissioni dal suo incarico, allora la rivoluzione è compiuta.
(Henry David Thoreau)
Se la Rivoluzione non avrà successo, sarà perché tu e i tuoi seguaci vi sarete spaventati della vostra stessa brutalità.
(John Gardner, L’orco)
Tanto per la produzione in massa di questa coscienza comunista quanto per il successo della cosa stessa è necessario una trasformazione in massa degli uomini, che può avvenire soltanto in un movimento pratico, in una rivoluzione; che quindi la rivoluzione non è necessaria soltanto perché‚ la classe dominante non può essere abbattuta in nessun’altra maniera, ma anche perché‚ la classe che l’abbatte può riuscire solo in una rivoluzione a levarsi di dosso tutto il vecchio sudiciume e a diventare capace di fondare su basi nuove la società.
(Karl Marx – Friedrich Engels)
Una rivoluzione non è un evento, una presa del potere, ma un cambiamento profondo che procede per lungo tempo e alla fine arriva in porto.
(Valerio Pocar)